(Fonte: Comunicato Stampa) Una tre giorni di alta formazione dedicata allo stroke ischemico ha trasformato il Centro di Biotecnologie dell’ospedale Cardarelli di Napoli in un vero e proprio laboratorio di idee, innovazione e confronto scientifico. La XIII edizione di “Campo Base Neurovascolare” ha visto la partecipazione di 60 specialisti e relatori provenienti da tutto il mondo, tra cui Tokyo, Parigi, Barcellona, Ginevra, Montpellier, Oxford e New York, affiancati da 33 esperti italiani.
Il programma, denso e multidisciplinare, ha alternato sessioni plenarie, workshop a rotazione e discussioni di casi clinici, esplorando in profondità tutti gli aspetti dello stroke acuto. Si è parlato di fisiopatologia dell’endotelio e del flusso sanguigno, dello studio del trombo e delle interazioni tra coagulazione e infiammazione. Grande attenzione è stata dedicata alla valutazione neurologica, alle tecniche avanzate di MRI, CT e imaging angiografico, alla progressione dell’infarto cerebrale e alle strategie più aggiornate di trombolisi e trombectomia meccanica.
I partecipanti hanno approfondito anche la gestione delle occlusioni distali, dei grandi volumi ischemici e delle complicanze emorragiche e tromboemboliche, con focus su tecniche robotiche, training avanzato e presa in carico dei pazienti anziani.
Durante l’evento, il direttore generale del Cardarelli, Antonio d’Amore, ha incontrato il professor Frédérique Clarençon, direttore del Dipartimento di Neuroradiologia dell’Ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, accompagnato da Mario Muto, capo dipartimento delle Tecnologie Avanzate Diagnostico-Terapeutiche e direttore della Neuroradiologia del Cardarelli. L’incontro ha rappresentato un’occasione importante per approfondire tematiche organizzative e formative condivise e valutare nuove opportunità di collaborazione internazionale.
La XIII edizione di “Campo Base Neurovascolare” conferma il Cardarelli come punto di riferimento nella formazione avanzata in ambito neurovascolare, rafforzando il ruolo della struttura come centro d’eccellenza nella gestione dello stroke ischemico e nella ricerca clinica di frontiera.