Federico II di Napoli tra i migliori 15 ospedali d’Italia secondo il Report PNE 2025

15 dicembre 2025 di
@kiranet.it

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli si conferma un’eccellenza a livello nazionale risultando tra i 15 ospedali migliori d’Italia secondo il Programma Nazionale Esiti (PNE) 2025, l’analisi annuale curata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che misura la qualità delle cure erogate dagli ospedali italiani.

Il PNE valuta oltre 1.100 strutture ospedaliere su diverse aree cliniche, come cardiologia, chirurgia oncologica, gravidanza e parto e sistema nervoso, misurando indicatori di esito e qualità dei processi. Solo poche strutture ospedaliere riescono a distinguersi su più fronti: tra questi c’è la Federico II, l’unico presidio del Sud Italia presente nella top 15.

Un risultato che non nasce per caso. Dietro questa eccellenza ci sono l’impegno quotidiano dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sanitario, che hanno permesso alla struttura di ottenere punteggi elevati in almeno sei delle otto aree cliniche monitorate dal report. Un riconoscimento che premia la professionalità e la dedizione di chi lavora ogni giorno per garantire cure sicure e di qualità.

La presenza della Federico II tra le migliori strutture ospedaliere del Paese è anche un segnale importante per la Sanità meridionale: dimostra che anche al Sud è possibile raggiungere standard di eccellenza e competere con i centri più prestigiosi del Centro e del Nord Italia.

Per pazienti e cittadini questo riconoscimento rappresenta una garanzia: affidarsi alla Federico II significa contare su un ospedale che combina esperienza, innovazione e qualità assistenziale. Per il personale, è invece motivo di orgoglio e uno stimolo a continuare a migliorarsi, mantenendo alta l’attenzione alla cura e alla sicurezza.

In un’Italia in cui la qualità delle cure può variare da regione a regione, la Federico II di Napoli emerge come un vero e proprio punto di riferimento nazionale, confermando la sua vocazione all’eccellenza e alla centralità del paziente.


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