Quando il metaverso cura: Realtà aumentata e formazione immersiva all’Istituto dei Tumori Pascale di Napoli

21 ottobre 2025 di
@kiranet.it

Dietro la tecnologia del metaverso si nasconde un potenziale straordinario per settori cruciali come la Sanità. Le applicazioni della Realtà aumentata e virtuale in ambito medico stanno rivoluzionando il modo di curare, formare e assistere i pazienti: dalla Telemedicina alla chirurgia guidata, fino alla riabilitazione personalizzata. Questi strumenti digitali permettono diagnosi più precise, interventi più sicuri e una riduzione degli errori clinici, con un impatto positivo su tempi e risultati.

Un esempio concreto arriva da Napoli, dove l’Istituto dei Tumori “Pascale” ha ospitato l’evento formativo “Un viaggio nell’invisibile – guardare con gli occhi del paziente”, il primo del genere in Campania e nel Sud Italia. L’iniziativa, realizzata con il supporto della società Igoover srl, che ha sviluppato il progetto “Gulliver – Vedere l’invisibile”, ha coinvolto per un’intera settimana medici e infermieri, focalizzandosi su un tema fondamentale: l’igiene delle mani e la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza.

“Il nostro obiettivo – ha spiegato Stefania D’Auria, direttore medico del polo oncologico – è stato quello di aumentare la consapevolezza e la partecipazione del personale sanitario attraverso una formazione più coinvolgente e interattiva. L’apprendimento immersivo, basato su realtà virtuale e aumentata, rappresenta oggi il gold standard secondo la letteratura scientifica, perché favorisce la comprensione e l’adesione alle buone pratiche cliniche”.

Durante l’esperienza, ogni partecipante, grazie a un visore, ha potuto esplorare un ambiente virtuale che riproduceva la superficie della pelle, osservando in prima persona i batteri presenti sulle mani. Successivamente, gli operatori hanno assunto il punto di vista del paziente, osservando le dinamiche assistenziali per valutare la correttezza dei comportamenti igienici in diversi contesti ospedalieri.

Il direttore generale del Pascale, Maurizio Di Mauro, ha sottolineato come questa modalità formativa “offra un supporto concreto alle attività diagnostiche e terapeutiche, migliorando la qualità complessiva dell’assistenza”.

Le prospettive, ha aggiunto, vanno ben oltre la formazione: “Le tecnologie immersive potranno essere utilizzate anche per il monitoraggio continuo dei pazienti, la gestione delle malattie croniche e la riduzione dei costi sanitari, grazie a interventi sempre più mirati e personalizzati”.

Un futuro in cui il metaverso smette di essere solo un luogo di svago per diventare uno strumento di salute pubblica, capace di “vedere l’invisibile” e di rendere la cura un’esperienza davvero umana e innovativa.


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