(Fonte: Ansa) Cure più efficienti senza fare sempre ricorso al ricovero, agevolando la Sanità per ridurre le liste d'attesa con l'ausilio dell'Intelligenza artificiale. É una delle sfide dell'ospedale virtuale gestito con l'IA, uno dei progetti presentati a un evento Extra G7 ad Ancona: "Intelligenza artificiale in Sanità. Stato dell'arte e progetti applicativi per una migliore cura della popolazione".
Il modello innovativo integra tecnologia avanzata e IA per monitorare a distanza i parametri vitali del paziente, fare diagnosi in tempo reale per interventi tempestivi, per gestire molte patologie croniche e acute senza un ricovero. Tra i casi di applicazione concreta, il triage virtuale per il dolore toracico, per ridurre gli accessi ai pronto soccorso con una valutazione tramite avatar digitali; l'uso di elettrocardiografi miniaturizzati, dotati di IA, per esami in casa dei pazienti tramite guida virtuale di assistente medico.
Il tema dell'Intelligenza artificiale in Sanità è in focus anche nei lavori ministeriali del G7, ad Ancona il 9, 10 e 11 ottobre, ha ricordato in un videomessaggio trasmesso durante l'incontro il ministro della Salute Orazio Schillaci. L'IA “sta mostrando le sue potenzialità in diversi ambiti: diagnosi più accurate, terapie più mirate, razionalizzazione delle priorità mediche e la digitalizzazione è una leva fondamentale per promuovere una Sanità di prossimità e superare le diseguaglianze”.
Telemedicina e teleassistenza “aprono nuove prospettive per un'assistenza più accessibile e personalizzata, diminuendo i tempi d'attesa ed eliminando i disagi legati agli spostamenti, senza compromettere il rapporto diretto e personale paziente-medico”.
Ad Ancona, nel corso dell'evento che aveva tra i protagonisti l'Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche e l'Università Politecnica delle Marche, di ospedale virtuale ha parlato il dottor Marco Mazzanti, direttore di Framework intelligenza artificiale in Cardiologia di Londra.
“Il nostro obiettivo – ha detto all'ANSA – è trasformare la Sanità, offrendo a tutti l'accesso a cure di qualità senza tradizionali vincoli logistici”. L'ospedale virtuale “prende in carico il paziente con assistenti virtuali: un assistente umanoide conserva in modo umano l'empatia del rapporto medico-paziente, raccoglie informazioni da remoto, verifica se il paziente deve fare test o andare in pronto soccorso”. Ciò “decongestiona i pronto soccorso, fa girare informazioni e non il paziente”.
“L'ospedale virtuale tende a ridurre le liste di attesa – ha aggiunto Mazzanti –. Se faccio risparmiare tempo al paziente, non gli faccio fare tutti i test ma solo quelli necessari, realizzo l'appropriatezza clinica, dunque non un medico per vedere un paziente ma un medico che vede cento pazienti”.
Il rapporto “continua a essere diretto perché il paziente conosce chi sta dietro l'assistente virtuale: io – ha spiegato il dottor Mazzanti – ho il mio avatar che è me, con la mia voce e le mie sembianze, io autorizzo, come nel Regno Unito, a utilizzarlo con i pazienti. Così la diffidenza verso tali strumenti si abbatte e l'attrattiva aumenta. Il paziente sa che sono io a guardare le informazioni che mi arrivano, come specialista, così come al medico di medicina generale e al pronto soccorso”.